Relitto LA FOCE

relitto La Foce, Sestri Levante © Portofino Divers

LA FOCE

piroscafo

Nome La Foce
Tipo piroscafo
Anno di affondamento 1943
Profondità minima 68 mt
Profondità massima 80 mt
Corrente variabile, moderata
Visibilità variabile, scarsa
miscela suggerita tmx 12/65
Relitto piroscafo La Foce © Portofino Divers

Conosciuto anche come "relitto delle armi" e "relitto delle aragoste", il piroscafo La Foce, costruito nel 1921, apparteneva all'ILVA ( Soc. An. Alti Forni e Acciaierie); era un piroscafo da carico di 2497 tonnellate di stazza lorda che, al momento dell'affondamento, trasportava pani di ghisa e materiale bellico.
La nave era partita, il 18 dicembre 1943, dal capoluogo ligure ed era diretta a Piombino, quando fu colpita, nel tratto di mare tra Rapallo e Chiavari, da un siluro del sommergibile britannico Universal (Classe "U" di 58,1 mt. di lungh., 4,8 mt. di largh. e 4,8 mt. di pescaggio in emersione). Dopo una breve agonia, durante la quale percorse ancora alcune miglia, si adagiò sul fondale al largo di Sestri Levante, ad una profondità di 80 metri. Secondo fonti attendibili, l'intero equipaggio, composto  da marinai tedeschi che requisirono la nave nel novembre del 1943, riuscì a mettersi in salvo.

Oggi il relitto si trova in posizione di navigazione, leggermente inclinato sul lato di dritta e orientato in posizione parallela alla costa con la prua verso Nord. A causa del pesante carico ancora presente nelle stive, lo scafo è sprofondato nel fondale limaccioso a livello del ponte di coperta.
La poppa mostra una struttura centrale, ai cui lati, si riconoscono due grossi argani, mentre l'ultima parte dello scafo è completamente avvolta da una rete a strascico che impedisce l'esplorazione del elica e del timone.

Nella zona centrale colpisce la strana forma delle grandi prese d'aria della sala macchine, in mezzo alle quali sorgeva l'imponente fumaiolo, di cui resta solo una voragine. Il cassero di comando è andato parzialmente distrutto. I ponti della zona centrale sono integri ed esplorabili, alcuni boccaporti aperti invitano ad entrare, sembra infatti che in questo punto non ci siano particolari ostacoli alla penetrazione anche se, al momento, a nessuno di noi è ancora venuta voglia di addentrarvisi.

La prua è la parte più suggestiva del relitto ed è sbandata sul lato di dritta, come il resto della nave. Il tagliamare, appoggiato sugli 82 metri del fondo in questo punto, si staglia affilato verso la superficie, arrivando a sfiorare i -70 metri di quota, e a metà circa, presenta i segni di una violenta collisione. Qui dalle stive fuoriescono munizioni e proiettili di grande calibro. Il relitto è spesso abitato da aragoste di notevoli dimensioni che vagano indisturbate lungo tutto lo scafo, donando un pizzico di vitalità all'ambiente.

Requisiti minimi di partecipazione:
  • Certificazione di abilitazione alle immersioni con miscele trimix ipossiche
  • Prova di esperienza di almeno 30 immersioni effettuate oltre i 60 metri